sabato 26 settembre 2015

Le strane creature dell'Ecclesisaste

Ecclesiaste 5:5 Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole e non dire dinanzi all'angelo: "Non ci fu avvertenza"; che Dio, spengato per le sue parole. non distrugga tutte le opere delle tue mani.
Sappiamo che il libro dell'Ecclesiaste, prima di tutto è un libro che detta consigli, ecclesiasta è un saggio, uno che devi ascoltarlo. Il versetto di oggi parla di un angelo, sappiamo che nessuno deve incolparsi, altrimenti si danna la vita, basta che uno si dia la colpa da solo che tutti lo prenderanno di mira, ed è la cosa più brutta che ad uno possa capitare, molta gente si toglie la vita per il fatto che tutti i suoi compagni di classe lo accusano di ogni minima cosa, tranne se ha un carattere forte, che lo stesso si innervosisce, non è bello che uno stia sempre al centro dell'attenzione, non è bello che il gruppo prenda di mira una persona, poi esagerano, dice nel versetto di non dire all'angelo non ci fu avvertenza, perché le avvertenze ci sono eccome, solo uno stolto non si accorge del pericolo, ma il saggio si accorge di ogni pericolo. Sia il saggio che lo stolto devono affrontare dei problemi, solo che il saggio conosce i problemi ed il pericolo, lo stolto no, ma ci riesce lo stesso, lo stolto va in una strada buia e non trova guai, il saggio ha timore di andare nella strada buia, a parte se è coraggioso, se uno va nella strada buia perché non vuole essere osservato, non vuole essere preso di mira, allora fa bene ad andare nella strada buia, fa bene ad isolarsi, meglio soli che male accompagnati, meglio che tutti si facciano i fatti propri e non puntano il dito contro sempre alla stessa persona.
Il libri dell'Ecclesiaste parla spesso e volentieri di vanità, vanità è sentirsi superiore agli altri, credere di essere superiore agli altri animali è pure vanità, l'essere umano è un animale, e sei animale pure tu che stai leggendo quello che scrive, anche se non leggi cosa scrivo sei lo stesso un animale, siamo tutti animali, apparteniamo alla razza umana, gli esseri umani fanno parte dei primati, che i primati sono della classe dei mammiferi, che i mammiferi sono del regno animale, quindi siamo tutti animali, pure io che scrivo questo blog sono un animale, ma non lo penso per depressione, ne per odio verso me stesso, gli psicologi di Foggia non capiscono una mazza di come sono io, non odio me stesso, è normale che uno alla mia età faccia tutte queste cose, perché devo meravigliarmi di quello che faccio? Psicologi di merda che secondo loro dovrei essere contento di fare tutte queste cose.buoni solo a calunniare qualcuno.
Diceva un noto pittore del Novecento, Antonio Ligabue: "Io mi sento più un animale che un essere umano" e diceva anche: "Tutti pensano, pure gli animali".

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